Ci addolora dare la triste notizia della scomparsa di Remigio Coli, uno studioso e un amico al quale tutti noi dobbiamo moltissimo.
In questa pagina, pubblichiamo in traduzione italiana questa nota commemorativa diffusa congiuntamente da Asociación Luigi Boccherini e Editorial Arpegio; a seguire un breve ricordo del Presidente del Centro studi Luigi Boccherini.
Ci è caro infine rinviare tutti i soci e i lettori alla nota biografica di Luigi Boccherini che fu stilata da Remigio Coli per il nostro Centro studi.
Biografia Luigi Boccherini
Lo scorso 20 dicembre è scomparso all’età di 89 anni il medico e musicologo Remigio Coli che, dopo un’intera vita al servizio della sanità pubblica italiana, si dedicò interamente alla ricerca boccheriniana.
La sua opera in questo ambito è scandita da una biografia in tre edizioni “rivedute e ampliate” che risalgono agli anni 1988, 1992 e 2005, quest’ultima in un volume di grande formato che coincise con il secondo centenario della morte del compisitore lucchese. Durante questi anni, tuttavia, Coli pubblicò un’infinità di articoli e note di cd, tenne conferenze e conversazioni in radio e in televisione e presentò relazioni in diversi congressi, essendo tra l’altro socio fondatore del Centro studi Luigi Boccherini di Lucca e socio dell’Asociación Luigi Boccherini di Madrid.
Più recentemente, mosso dalle sue inesauribili curiosità intellettuali, pubblicò lavori sul tema dell’ “amore cortese” in ambito toscano tra i quali si segnalano Nobili e ignobili nel Settecento lucchese e Dame e cicisbei a Lucca nel tardo Settecento (quest’ultimo scritto insieme alla moglie Giovanna Tonelli).
La morte di Remigio Coli ci lascia orfani di un amico affettuoso. Uomo intelligente e colto, di grande valore e di carattere fermo, ma profondamente cordiale e sensibile, del quale sentiremo sempre la mancanza.
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Trent’anni fa, fu l’incontro con Remigio a convincermi che Boccherini meritava di essere studiato, ascoltato, amato. Lunghe giornate nella sua casa di Lucca, e poi nella campagna camaiorese, passate a leggere le musiche che uscivano via via dalla fucina di Aldo Pais, spesso ancora allo stato di Stichvorlage. Avevo tutto da imparare, lui canticchiava già i temi di decine e decine di composizioni; e indagava la biografia boccheriniana con un rigore critico stupefacente. Poi scrivemmo insieme l’articolo, per la Rivista Italiana di Musicologia, che ha dato il via alla revisione storiografica del catalogo boccheriniano. Sappiatelo: in quell’articolo misi un po’ d’ordine e un po’ di quel mestiere che allora avevo iniziato ad apprendere; ma l’intuizione geniale, quella grazie alla quale cominciammo a capire come stavano le cose, porta, e porterà per sempre, il nome di Remigio Coli.
Marco Mangani